Se
sotto il mare ci fosse uno specchio, tutte le onde sarebbero ripetute. Tutti
i colori sarebbero ripetuti.
Tutti gli amori estivi sarebbero duplicati. Tutti gli scritti, tutta la speranza
duna rete piena di pesci,
dun amore esaudito, raddoppierebbero, magari solamente per un minuto,
la loro esistenza.
Se
sotto al mare ci fosse uno specchio, potrebbe esistere il colore dei tuoi occhi,
che del mare hanno
labbondanza del mistero, linquietudine del troppo bello.
Ora
sono qui, in questo prato basco, con di fronte loceano intero e tutto
è incompleto, ma tutto è
immancabilmente rivolto allessere contemplato.
Ma
non esiste contemplazione più grande di quella che faccio finta di non
aver mai cominciato.
Troppa
bellezza ora attorno a me, troppa bellezza distante da te.
Ecco
loceano trovato nel mio sguardo.
Vedo
espressioni umane di pensiero, elaborazioni occulte di esistenze. Onde zero.
Sul
mio corpo si posa una moltitudine di pianeti, chiamateli granelli di sabbia.
Esaudisco il desiderio di
allontanarli da me. Linnumerevole presenza. La grande perplessità.
Socchiudo
un po il mio cuore a questo mare che è troppo grande per essere
chiamato così. Io
trasmetto lui riceve.
Lui
trasmette io ricevo poco e male. Interferenze troppo umane, abbellite dal bisogno.
Colore
e noia. Tengo testa alla sete.
Lekeitio,
10/08/2000
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